Eni, Enel & it’s a wild world
May 23, 2007  |  Stuff

E’ scoppiata la moda della pubblicità su chi si cura di più dell’ambiente. Enel ed Eni sono partire in quarta per darsi una bella ripulita. Il classico caso dello zozzone ripulito. Spot ad alto effetto con tante belle immagini, canzoni evocative (it’s a wild world by Cat Stevens) e i loro marchi che si ergono a paladini della terra. Scopo? Catechizzare il cittadino, sensibilizzarlo sulle tematiche ambientali, scaricare le proprie colpe e dolcemente iniziare a metterci in posizione orizzontale. Sono proprio pubblicità accattivanti e ti verrebbe quasi voglia di dire “anche io devo fare la mia parte“. Eni ed Enel sono proprio dalla parte dell’ambiente ed io sono con loro pronto ad accettare le loro strategie per sfidare il futuro e costruire un mondo migliore.
Ti verrebbe quasi voglia… se non fosse che loro non sembrano proprio quelli che possono venire a fare la lezione. Questa grande operazione nel mondo catodico dove si ritorna verginelli con uno spot pubblicitario è una solo la solita grossa grossa presa per il culo.

Analizziamo i due casi abbiamo:
Enel (l’energia che ti ascolta)

Eni: immaginiamo un mondo in cui sia l’uomo a prendersi cura della terra
http://www.eni.it/efficienza-energetica/24-consigli.html
Sottotitolo: meglio guadagnarci tutti

E’ molto interessante poi quello che dicono nella loro sala stampa
Il film vuole essere un invito a ricordarsi che l’energia oltre ad essere il motore della nostra vita, è anche fonte di emozioni che la colorano nel quotidiano. La prima parte dello spot descrive, infatti, il disagio del pianeta Terra causato da un uso eccessivo dell’energia. Un disagio che, nella seconda parte del film, diviene lo spunto per riflettere sulle conseguenze negative di un cattivo utilizzo dell’energia e quindi ricercare un modo nuovo di produrla chiedendo aiuto alle forze della natura, vento, acqua, sole e vapore geotermico, e alla ricerca scientifica.

Ricordiamoci però chi è che parla:
Ricordo che l’Eni è quella che casualmente aveva i suoi pozzi di petrolio in Iraq proprio accanto alla base di Nassiriya e se non ricordo male dei militari italiani son anche morti per difendere una base che in realtà non era strategicamente difendibile…
In merito cito:
In nome del petroliodocumentario di rainwes24
Nel reportage è stato mostrato un dossier del governo, redatto sei mesi prima della guerra in Iraq, nel quale già si indicava Nassiriya come località strategica per l’Italia, rispetto ai nostri interessi petroliferi.

Altre fonti:

http://www.disinformazione.it/nassiryia.htm

http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/esteri/iraq53/petroliorai/petroliorai.html

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/05_Maggio/13/nassiriya.shtml

Ricordo che Eni è quella dei giacimenti di petrolio in Nigeria. Ogni tanto i ribelli in niger sequestrano qualche occidentale, italiani compresi. Chissà perchè ? In fondo andiamo li ad aiutarli… o no ?

“Da decenni subiscono il saccheggio delle loro risorse. E adesso non ne possono più”. Usa parole semplici e dirette il premio Nobel per la letteratura Wole Soyinka per descrivere le disastrose condizioni del delta del Niger, la regione che ha fatto della Nigeria il quinto produttore di petrolio del mondo.

Lo scrittore nigeriano, intervistato dal settimanale sudafricano Mail & Guardian, parla di una situazione che peggiora di giorno in giorno e che rischia di trasformarsi in una vera guerra civile. Da un lato ci sono il governo nigeriano e le compagnie petrolifere straniere, che estraggono 2,5 milioni di barili di petrolio al giorno. Dall’altro, una popolazione esasperata dalla povertà e dal terribile degrado ambientale provocato dalle attività estrattive. “Non si può più aspettare”, avverte Soyinka.
Fonte: internazionale
Fonte: Mail&Guardian

Due parole però anche per Enel non guastano.
Enel è quella dei termovalorizzatori. Ascoltare Beppe Grillo per qualche dettaglio in +


8 Comments


  1. non sono d’accordo con la guerra di principio che grillo e altri fanno ai termovalorizzatori: il modo in cui gestiscono la questione è, per me, leggermente fazioso.
    Però ti illumino con una chicca sull’Enel, direttamente da fonti attendibili che non posso citare: l’Enel, tanto per essere coerenti nella protezione dell’ambiente, si sta costruendo una centrale nucleare nell’ex unione sovietica. e ne sono anche molto orgogliosi….poi però voglio vedere dove le mandano le scorie.

  2. Sull’argomento ambiente sei sicuramente più preparata di me e concordo sul fatto che in certe situazioni Grillo possa essere di parte…ma (c’è sempre un ma) il problema è di credibilità.
    Enel ed Eni non hanno un minimo di credibilità. Ci sono troppe cose poco chiare. Proprio oggi sull’Espresso si parla di “«Crescita dei tumori a livello di epidemia».Sempre di più i veleni che si disperdono nell’aria, nell’acqua e nel terreno: dal traffico all’inquinamento.” http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Sos-cancro/1621567&ref=hpstr1

    Che la colpa non sia dei cittadini è evidente. Che qualcuno abbia fatto il mea culpa non mi risulta proprio.
    Grillo non sarà un tecnico, sarà anche fazioso, ma almeno le cose le dice, molto spesso supportato dai dati.
    Peccato che però non ci sia mai un confronto pubblico in cui avviare una discussione. Se le industrie, le banche e i politici non ci mettono la faccia per dimostrare che sbaglia allora qualcosa ci puzza…

  3. La cosa triste in tutto questo (a parte i contenuti) è che debba essere un comico a dire queste cose, sotto lo sguardo compiaciuto del politico di turno… non dovrebbe essere il contrario?!?!

  4. E’ vero tutto, xò è anche vero che comprare l’energia dalla Francia che ci ha costruito le centrali al confine è pazzesco, è da fuori di testa essere stati (purtoppo) i migliori cervelli al mondo sul nucleare ed aver smantellato tutto xkè non volevamo il nucleare a csa. Altrettanto pazzesco che on si riesca mai a costruire qualcosa xkè c’è sempre qualcuno che si oppone (vedi la TAV rigassificatori ecc) l’energia serve ed è necessario produrla troviamo il modo più economco e pulito ma troviamolo xò!

  5. Non sono daccordo. Anche sulle modalità con cui compriamo energia dall’estero inizio ad avere qualche dubbio.
    Nella puntata di Report della scorsa settimana si parlava casualmente proprio dell’Eni e dei tanti misteri che la circondano.
    http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html

    Tanto per citarne qualcuno:
    - non è chiaro il ricarico che ENI fa sul gas che compra dalla Russia e poi ci rivende. Eni non lo rivela e nemmeno l’intervento dei parlamentari e delle Authority
    - viene mostrato un caso documentato in cui Eni ha la concessione per l’estrazione di gas da una ex repubblica sovietica a prezzo irrisorio e invece di mandarlo in Italia lo vende alla Russia che poi ce lo rivende ad un prezzo venti volte superiore
    - un discorso simile viene fatto per il gas che prendiamo dall’Algeria e che poi mandiamo in Spagna..

    -L’amministratore delegato di Eni è un pregiudicato ed è attualmente indagato per aver casualmente alterato i sistemi di conteggio del gas erogato.

    Non mi sembrano i presupposti giusti per un clima di fiducia. Come faccio a credere che gassificatori, nucleare etc.. siano effettivamente quello che ci serve invece di un altro modo per far girare i soldi ??

    Perchè non c’è una spinta forte per le energie alternative ? Per caso il ricarico che si può fare è basso ? L’energia solare non può essere monopolizzata ?

    Per quanto riguarda Tav il discorso è + o – lo stesso. Tutta questa necessità della Tav sembra non esserci.. (vedi discorsi di Grillo sulla logistica dei biscotti), i cittadini non ne avranno vantaggi concreti, ma solo danni ambientali ce poi tanto saranno i cittadini a subire e a dover poi ripagare…

  6. Sull fatto che Eni ci stia derubando non commento, concordo con te. Io stavo xò prendendomela con noi cittadini che non guardiamo mai il bene comune e anzi appena possibile cerchiamo di averne un tornaconto. Sulla TAV invece sbagli se avessimo investito sulle rotaie avremmo sicuramente un paese più forte e anche con meno inquinamneto. In ogni caso trovo che il problema dell’italia sia radicale; se non si interviene alla base (scuola) non ne verremo mai fuori.
    Hai ragine anche sulle energie alternative, pensa che io ho perfenio scrittoal ministro x suggerirgli di mandare a bio-diesel tutte i mezzi publici (polizia-carabinieri, treni ecc)

    Xò continuo a pensare che rigassificatori, ferrovie, strade e quant’altro vada fatto anche dovendo abattere alberi secolari, certo non in maniera indiscriminata ma il minimo indispensabile e ripiantanto 5 ogni uno abbattuto, ma senza costruire si regredisce, anche mentalmente.

  7. I problemi sono la non punibilità della classe politico/dirigente e la conseguente assenza di fiducia nelle istituzioni.
    Secondo me è finita l’era dell’ottimismo. Nessuno ci crede più che stringendo un pochino la cinghia, facendo qualche sacrificio la situazione possa migliorare.
    Quello che succede sempre oramai è che si chiede ai cittadini di fare ulteriori sforzi per risolvere problemi strutturali del paese: Rifiuti, trasporti, scuola, telecomunicazioni etc…
    Sono decenni che si fanno questi sforzi ma i risultati dove sono ? Perchè chi ha sbagliato non paga ?
    Quando scoppia la crisi poi arriva sempre il politico o l’amministratore delegato o tutti e due insieme ad invitare alla calma, a fare promesse ed a firmare intese. Il discorso è più meno lo stesso sia per le aziende dello stato sia per quelle privatizzate o parzialmente privatizzate.
    C’è un problema ? Si mette la pezza, si fanno promesse, si dividono gli utili o si intasca lo stipendio e poi ci si defila. Ma il politico/dirigente sa che tanto poi dopo 2,5, 20 anni nessuno gli verrà a chiedere conto delle sue azioni ed anche se fosse farà scaricabarile.
    Alitalia era in passivo ma l’amministratore delegato, Giancarlo Cimoli prendeva 2 milioni e 800.000 euro l’anno,quattro volte lo stipendio dell’amministratore delegato di KLM e il triplo rispetto a quello di British Airways, due compagnie con bilanci in utile.
    Nel caso peggiore poi si va in tribunale ed in qualche modo si limita il danno con un cavillo.

    Dal fondo del barile però la visuale cambia e le persone non ce la fanno più a raschiare. Con quale coraggio si possono chiedere ulteriori sacrifici ?
    Chi lo dice che serve la tav, i rigassificatori ? Gli stessi che ci hanno dato la grande sola prima ?

    Si facciano funzionare bene le infrastrutture che si hanno poi si pensi al resto. All’alta velocità roma-napoli che mi fa risparmiare 20-30 minuti preferisco la velocità costante su tutta la tratta che non mi fa prendere 1 ora di ritardo sul Firenze-Roma (3 volte di seguito quest’anno…)
    A Roma finalmente nella metro entrerà solo chi ha pagato. Magari così pagheranno tutti e ci saranno i soldi per migliorare il servizio.

  8. tanto per la cronaca: non sono enel-positiva.

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