Plovdiv –> Edirne (9 agosto)
August 13, 2006  |  Bulgaria, Turchia, Viaggi

Sveglia abbastanza presto. C’e’ un coach da prendere. Alla fine c’e’ anche la ragazza coreana. C’eravamo salutati ma pare che non sia risucita a prendere il suo famoso treno notturno. Cercava di parlare ma alla stazione nessuno sapeva l’ostello. Torna all’ostello e non ha il letto il ragazzo alla reception la fa accomodare nel salone. crolla dopo poco. Ad un certo punto mossi da compassione le danno un letto. Al mattino colazione veloce, saluto il troll e ci incamminiamo insieme con la coreana verso la stazione. Peccato che scopro che il bus partira’ 3 ore dopo. Cmq siamo sullo stesso pullman in posti diversi e destinazioni diverse. Io Edirne lei Istanbul. Il viaggio e’ un’incognita nessuno sa dire quanto potra’ durare. Fra le 6 e le 8 ore. Arrivare ad Istanbul troppo tardi mi fa paura, meglio Edirne. Viaggio tranquillo i problemi cominciano alla dogana.Un pochino in giro ho viaggiato ma una dogana cosi’ lenta e puntigliosa non la ricordo. 3 controlli… bulgaro passaporto, turco passaporto + 10 euro di visa, turco bagagli. Devastante visto che stavano sotto il sole.. La signora accanto a me e’ molto curiosa alla fine le faccio leggere il mio ipotetico programma di viaggio. Lo ispeziona con dovizia. La gentile hostess del pullman che mi aveva portato acqua e merendine mi indica gentilmente di scendere ad una piazzola sull’autostrada. Sorride molto mentre mi sfancula. Cmq mi affida alla stessa signora curiosa che prende in mano la situazione, tratta con un’altra famigliola e alla fine spunta fuori un automobile…e via verso il centro citta’ in 6 e senza cinture…
Questa si che e’ avventura e non ci rimetto manco la cistifellea.. cmq l’arrivo ad Edirne e’ spettacolare, la moschea Selimiye e’ maestosa. Penso al sodo e intanto ritiro al bancomat un po’ di moneta turca. Mi trovo un albergo. Economico. Di + sul hotel Aksaray non so cosa dire… gli altri aggettivi sono claustrofobico senza aria etc… Cmq mi concentro sulla moschea Selimiye Camii capolavoro dell’architetto Sinan che lavorava per Solimano il Magnifico. Enorme e spettacolare. Per visitarla mi tolgo le scarpe. Dentro e’ molto spoglia e le donne sono ammesse solo sulla balconata al piano superiore. Finita la parte culturale mi dedico al cibo. Per tappare la fame mi infilo in un kofteci.. na rosticerria locale e prendo cigerci ovvero fegatini fritti e li accompagno con una porzione di peperoncini molto piccanti. Il sudore scorre. Copioso. Mi inoltro poi nel bazar e in un caravanserraglio che ora accoglie banchetti. E’ ora di cena… velap kebap e insalata. Dopo cena mi vado a prendere un caffe turco nel parco antistante la moschea proprio accanto ad una fontana. Nell’aria si sentono i richiami alla preghiera pronunciati dal minareto. Son arrivato in Turchia.


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