Sofia –> Veliko Tarnovo (6 agosto)

Mi alzo presto e faccio un giro..Мi mancano una seire di cose da vedere come ad esempio il famoso museo etnografico. Citta’ vuota… la sera si tira tardi. Il museo e’ interessane contiene tanti costumi usati nelle fasti tradizionali bulgare. Sono quelle che si mettono per esorcizzare gli spiriti. Mi ricordano alcuni costumi che ho visto in alcune manifestazioni sarde. Maschere e costumi fatti con pelli di animali. Ci sono 80 gradi dentro… ma l’atmosfera e’ carina. C’e’ una signora che parla solo tedesco che cerca di spiegarmi un po’ di cose. Torno all’ostello e prenoto quello successivo per Veliko Tarnovo e mi incammino verso la stazione. Tappa obbligata al mercato prendo un enorme cornetto al cioccolato e via. Dovro’ scrivere un capitolo a parte sulla pasticceria bulgara. A quanto ho visto sembra molto buona. Arrivato alla stazione mi pija un colpo. Non capisco niente. Le scritte sono incomprensibili… sto cirillico… non trovo veliko da nessuna parte. Alla fine chiedendo trovo un autobus che arriva da quelle parti. Devo aspettare 1 ora e quindi mi dedico all’esplorazione dei baretti della stazione. Pranzo con un interessante salsiccione e patate fritte. L’autobus poi e’ di gran lusso. Poltrone comode e aria condizionata. Ci stanno pure due televisori in cui trasmettono film… mi vedo alla fine Mister&Miss Smith. Mi sa che qui la SIAE non e’ arrivata… ho proprio un sospetto…
Arrivato a Veliko sistemo lo zaino e inizio la scalata. Si tratta di una bella scarpinata fino all-ostello ma la citta’ e’ molto panoramica quindi ne vale la pena.
Si vedono le rovine del castello in lontananza. Vengo fermato piu’ volte da affitta camere volenterosi ma io continuo imperterrito. Arrivato nella Old Town vengo fermato da un americano che mi chiama dal suo tavolo e mi invita a sedermi. Sosta interessante con lui con una signora inglese e con un altro tizio di Edinburgo. Molto cordiali e cosi’ riesco ad asciugarmi il sudore accumulato nel gran premio della montagna. Ricomincio la strada e mi perdo nei vicoli ma un simpatico vecchietto in mutande fuori dalla porta di casa mi da una mano. In pratica mi toglie la mappa entra dentro casa e ne esce con la moglie ottantenne e inizia a ripetermi 5 volte le stesse cose… cmq molto gentile. L’ostello si chiama hikers hostel ed e’ molto molto rilassato. Trovo gente strana ma simpatica.. Un francese che insegna in Ugana, la solita australiana viaggiatrice, un ex ricercatore di fisica americano che ha passato anni in cina e giappone e na specie di missionario inglese che lavora a Skopje in Macedonia. Si rivelano molto simpatici. Con il ragazzo inglese faccio una corsa verso il castello che sta per chiudere e riusciamo a vederlo tutto in 1 ora. Una gran sudata, belle foto e lo stomaco inizia a brontolare. A cena si unisce anche il fisico e andiamo a mangiare in un buon ristorante chiamato Staslivesta. Erano dubbiosi ma alla fine se semo leccati i baffi. Il ricercatore stava quasi a collassa per quanto cibo abbiamo mangiato… e io pure. Mi sono preso un misto di carne (600 grammi) cotto nel coccio e ricotto a fiamma viva al mio tavolo piu’ un gigantesco piatto di verdure e birra… Eccellente e con 8 euro passa la paura



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