Roma –> Budapest

La mattina comincia presto. Solite paranoie pre viaggio, stomaco chiuso e quindi mi prendo verso le 7 solo un caffè all’aereoporto. Arrivo al check in due ore prima della partenza e mi metto comodo. Quando rialzo la testa il check in per il mio volo è già aperto senza essere stato segnalato . Mi metto in fila. Mi rompo rapidamente le palle, ma quando mancano solo 4 persone prima di me accade qualcosa di inaspettato..un oliziotto si muove rapidamente da un check in all’sussurrando parole dolci…..sgombrare l’aereoporto ma che cazzo!!! Tutti fuori tutti fuori ma non dalle uscite di emergenza secondo una hostess della Terravision (fanno i trasporti ciampino-termini con un autobous) perchè suona l’allarme…Ma vaffanculo. Una volta fuori mando qualche sms per salutare il mondo (nn si sa mai) fino al botto. gli artificieri hanno fatto esplodere una valigia incustodita e poi di nuovo tutti in fila e ovviamente sono di nuovo ultimo. Da quel momento la mia giornata diventa una fila infinita..come per magia i poliziotti diventano solerti nel controllare i passaporti i bagagli…e ovviamente rallentano tutto…lungo la strada mi vola anche il telefonino…bel botto e addio comunicazioni. Tutto diventa lento così lento che alla fine manco riesco a fare colazione che poi diventa rapidamente pranzo perchè il rinato vigore delle forze dell’ordine provoca una serie di ritardi a catena nelle partenze…almeno un’ora e trenta di ritardo. Ed io che avevo programmato una puntatina al volo al concerto di Natalie Imbruglia allo Sziget Festival..

Arrivo a Budapest, mi muovo veloce con il mio zaino come bagaglio a mano, mi muovo con sicurezza perchè conosco l’ambiente, frego tutti e arrivo al banco per prenotare il minibus che mi porterà all’ostello…mi dicono che la fila è di almeno un’ora….oramai è una farsa. Con una rassegnazione quasi stoica vado a prendere il primo autobus che mi porta verso una stazione della metropolitana. Meta finale Deak Ter. Mi pregusto una bella doccia e una pennichetta…e invece manco questo perchè il mio letto non è ancora stato preparato. Come compagne di stanza ho una ragazza inglese ed una americana. Puzzo, sono stanco e nervoso e quindi decido di concedermi l’unica cosa che mi può tirare su…ovvero una sguazzata al centro termale Szechenyi . Mi rilasso ma alla fine riesco a litigare anche con il custode degli armadietti…

Alla fine torno in ostello e prendo possesso del mio letto, ma per poco. E’ ora dello Sziget Festival che si tiene sull’isola di Obuda, gli zuccheri però oramai sono finiti e inizio ad avere visioni fantozziane sul cibo….con la vista annebbiata mi faccio largo lungo il Danubio cercando di leggere sulla Lonelly Planet le indicazioni per un ristorante…ne salterò almeno 5..alla fine ne trovo uno vicino al parlamento. Non ce ne sono altri in giro. Ma Porca Mignotta è un cinese. Ma ti pare che segnano pure i ristoranti cinesi ???? Mi faccio riempire il piatto, lo spazzolo e riparto. Lo Sziget è gigantesco.E’ un festival musicale che dura circa una settimana.In ogni momento ci sono 5-6 concerti alcuni anche con artisti molto famosi. La cosa fica è che la gente ci va direttamente con le tende e passa li anche dei giorni. Ci sono ristoranti all’aperto e un sacco di attività. All’ingresso ti legano al polso un bracciale di carta che fa tipo da biglietto. Bevo subito 2-3 birre per incasinare la situazione e infatti dopo poco mi perdo…e non ho una mappa. Fa buio molto presto e mi infilo ad un certo punto in un tendono dove una bellissima musica cubana. Nella mischia conosco una ragazza ungherese che ovviamente mi aveva scambiato per un suo concittadino… Mi porta un po’ giro per il posto e mi fa anche assaggiare un liquore che mi ammazza…Palinka un nome che imparerò a conoscere in Romania. Questa versione alla pesca e limone fa invece abbastanza schifo e infatti la sconterò il giorno dopo. Quando trovo la strada d’uscita non ci sono più mezzi diretti per l’ostello o almeno così mi fa credere un’autista biricchino di un autobus notturno. Mi scarica ad Oktigon ovvero n sacco di chilometri dall’ostello…Mi concedo il meritato riposo almeno fino a quando rientra la tizia americana in stanza ubriaca che si mette a fare la valigia al buio…e che cazzo



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