La giornata parte bene con una prima colazione in ostello ed una seconda colazione dalle ragazze.
Oggi mi attende una tratta di media difficoltà. Ho chiesto la strada migliore all’ufficio del turismo. Mi hanno assicurato che non sarà un altro sali e scendi come quello che mi ha piegato nei giorni precedenti.
La strada invece risulta subito durissima e stancante. Mi consolo con le bombe che mi sono comprato al supermercato. C’era una mega offerta 4 bombe ripiene (crema e marmellata di mela) a sole 20 corone.
La strada corre parallela all’autostrada ed infatti mi fermo a mangiare all’autogrill. Alla fine un wurstel e patate. Rimango impressionato dalla forchettina che mi danno per mangiare. Se ci si fa caso uno dei rebbi è seghettato e si può utilizzare come un coltello. Non si tratta del pranzo più leggero possibile, ma dopo l’esperienza del giorno prima sono costretto a mangiare appena trovo un posto.
Una cosa che ho imparato presto in viaggio è che se i pasti sono troppo pesanti allora il corpo non sarà più in grado di pedalare. Il sangue si sposta tutto nella zona della digestione e una semplice pedalata in pianura può diventare una scalata di montagna.
In serata sono ospite in una fattoria a Jarna. Ho trovato il contatto tramite couchsurf e mi incuriosiva vedere come era la vita in una fattoria svedese. Il posto si chiama Charlottensdal è discretamente lontano da tutto ed infatti ci vogliono 40 minuti a piedi dal centro di Jarna. Con la bici è più facile, ma comunque è abbastanza imboscato,
Mi ospita una coppia lituano svedese e pure vegana. Hanno preso in affitto una casa in un complesso di 6 case tipo fattoria. In passato ospitava una specie di comune autosufficiente, ma poi uno dei componenti ha rilevato il tutto ed ha fatto come voleva.
La vita è buffa ed i segnali che ci manda sono spesso inattesi ed esaltanti. Tra i tanti posti dove mi sarei potuto fermare ho scelto proprio Jarna. Jarna è famosa in tutto il mondo per la scuola di Steiner sull’agricoltura biodinamica. Io sull’argomento biodinamica non so nulla, ma casualmente da due settimane ho preso in affitto insieme alla mia compagna proprio un terreno su cui fare agricoltura sinergica e biodinamica. La notte non passa tranquilla. Dormo su un materassino per terra e devo difendere il mio spazio dall’esuberanza del gatto della coppia che mi gira intorno curioso.
P.s.
La forchetta venne inventata in Cina durante la Cultura Qijia. C’è chi afferma che in Giappone lo strumento fosse già presente ancor prima.
La reintroduzione della forchetta nel mondo occidentale, dall’area veneziana quindi da Bisanzio, dove non si era mai perso l’uso dall’antichità risale al 1000 d.C. circa. Precedentemente a questa data, i Romani e i Greci facevano uso a tavola, come oggi per alcune pietanze, anche delle sole mani; nel caso di famiglie nobili e ricche si andavano invece utilizzando dei “ditali” d’argento, strumenti che avevano lo scopo di non scottarsi e sporcarsi le dita a chi li utilizzasse.
Fonte Wikipedia